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Risorse Riabilitazione visiva con PVS: tre casi in pratica FAQ n.39 Power Vision System - Riabilitazione visiva con PVS: tre casi in pratica Caro David, ho individuato tre soggetti che sembrano interessati e come dici giustamente tu, MOTIVATI per eseguire il programma Power Vision di riabilitazione visiva. Tutti e tre i casi seguono questa "scheda d'allenamento". -stretching oculare 3 volte a settimana per 3 volte al giorno. -uso di lenti positive +2.50 ambo gli occhi per tutte quelle attività che lo consentono (lettura, computer). I tre casi sono: 1) Marco (mio figlio) -6.25 dx -5-50 sn (asimmetria dovuta al cheratocono). Dopo 4 settimane d'allenamento, indossa regolarmente -5,50 dx -4,75 sn, e ci vede 10/10, anche se dopo essere stato per qualche ora al lavoro(rivolgendo lo sguardo entro massimo 3 metri), nota dei lievi peggioramenti. Lui è l'unico che ancora non svolge nessun esercizio di allontanamento/sfocamento messa a fuoco. 2) Francesca -1.25dx -0.75sn. Domenica 15 chiude la sua prima settimana di allenamento. La sua scheda include anche esercizi sfocamento/messa a fuoco, ma non sono stata precisa per le tempistiche. 3) Massimo -2.00 dx e sn. Stesso identico discorso di Francesca Domande: 1. il risultato del metodo cambia a seconda dell'età? 2. devo correggere in qualche modo le "schede d'allenamento" dei tre campioni? 3. quando è ora di cambiare l'addizione? o rimane invariata? nel senso che sia l'emmetrope che il miope dovrebbero SEMPRE portare un'addizione per distanze brevi? (una sorta di igiene visiva perenne)? 4. Marco mi ha detto che si trova meglio (ci vede meglio) con questi occhiali che porta ora che appena messi. Quando è ora di cambiare la sua gradazione da lontano? - Risponde David De Angelis passo alla risposta dei singoli quesiti. Riguardo la scheda di allenamento da te proposta posso dirti che va bene il proporre l'esecuzione degli esercizi di stretching oculare per 3 volte a settimana per 3 volte al giorno, ma devi far comprendere ai tuoi assistiti che il lavoro muscolare ai massimi range oculari dovrebbero far parte del comune modo di vedere, ed è per questo che dovrebbero acquisire la sana abitudine di brevi rotazioni oculare nei momenti di relax e ad inizio giornata come ci si lava i denti (magari lontano da occhi indiscreti che potrebbero "non capire" la sana procedura). Gli occhi, per un corretto mantenimento delle qualità di forza, flessibilità e coordinazione, dovrebbero essere utilizzati in tutte le loro piene possibilità: questo non avviene se lo sguardo e le capacità innate in essi vengono racchiuse nell'ambito delle limitate possibilità di guardare ai limiti del campo visivo, come quando si guarda attraverso una montatura di un occhiale. Riguardo il secondo punto del tuo programma di allenamento, ovvero l'uso di lenti positive da +2.5 diottrie devo avvisarti che lo status di defocus deve essere sapientemente modulato e valutato in base ad ogni tipologia di difetto refrattivo e soprattutto, in base all'entità del difetto stesso. Voglio dirti che un miope di -0.50 può tranquillamente utilizzare lenti positive da uno o due gradi quando esegue lavori da vicino (e ciò per contrastare il livello di iperaccomodazione generato proprio dalla vicinanza degli oggetti osservati); nel caso di miopie più elevate (maggiori di 2 gradi, per esempio), lo stato iperaccomodativo andrebbe limitato togliendo gli occhiali (se la miopia è di entità media) è opportuno o scaricare le lenti da lontano (nell'attuale "ufficiale" maniera di prescrizione, di segno negativo). Un miope come Marco (miopia piuttosto consistente) le lenti "da vicinanza" andrebbero scaricate di un paio di diottrie o quanto meno potrebbe svolgere i lavori da vicino con la sua attuale prescrizione e sopra di essi lenti positive da un paio di diottrie (in questa maniera un occhiale da -6, con sopra un occhiale con lenti positive da +2 riduce l'accomodazione ed il potere diottrico portandolo a -4 diottrie. Ti ricordo, come ho scritto su Power Vision System che l'utilizzo del defocus retinico e quindi il grado di defocus imposto deve essere variato in base alla finalità: per prevenire la miopia si interviene con l'indossare leggere lenti positive (per ridurre quindi lo stato di iperaccomodazione), mentre per la progressiva riduzione della stessa si deve lavorare con uno stato di defocus PIU' ELEVATO, che per la sua entità non potrebbe essere utilizzato per svolgere azioni quotidiane senza compromettere l'accuratezza della visione (ricordo che lo stimolo di defocus ha lo scopo di stimolare una compensazione del difetto ed aumento della capacità refrattiva, ed è per questo che deve esser temporaneo e circoscritto alle sessioni di allenamento). Rispondo riguardo i tuoi tre casi: Continua ad insistere con gli esercizi di stretching oculare guardando un punto fisso e quelli guardando gli estremi del campo visivo. Fai in modo da stimolarne un'esecuzione impeccabile aumentando in maniera graduale l'ampiezza delle rotazioni ed insistendo su eventuali zone del campo visivo dove risulta più difficoltoso a causa di "blocchi" (è proprio lì che si trovano i limiti nelle qualità di forza, flessibilità muscolari e quindi di coordinazione. Rispondo in breve alle tue tre domande 1) Il risultato del metodo può variare non tanto in base all'età del soggetto ma, piuttosto, in base a quanto tempo porta gli occhiali (e quindi da quanto tempo la sua capacità di messa a fuoco risulta "congelata" ed aiutata con le lenti, provocando quindi una sorta di "disuso" o atrofia funzionale da cattivo uso. 2) Si deve variare lo stato di defocus (l'addizione, come dici tu) aumentando il potere diottrico delle lenti positive da allenamento (circoscritte quindi al training) quando a braccia tese e con le lenti da allenamento si riesce a leggere i caratteri di un testo, risultando quindi impossibile lavorare con il defocus a meno di non aumentare le lenti da allenamento (esempio: se inizialmente si lavorava con una miopia che permette di leggere e mettere a fuoco a 10 cm, ed ora si riesce a leggere a braccia tese, occorrerà fare in modo da utilizzare lenti + ancora più forti. 3) Finchè l'uomo sarà soggetto cronicamente a stress iperaccomodativo (a brevi distanze) e non sarà controbilanciato da visione a lunghe distanze sarà necessario utilizzare lenti positive a fini di prevenzione e mantenimento. Una volta diventati emmetropi anche una sola diottria positiva degli occhiali "da riposo" possono garantire che la miopia non si ripresenti o non si presenti affatto. 4) La gradazione da lontano va variata in base alla sua capacità refrattiva attuale ed ale sue esigenze. Alcuni optometristi ed oculisti saggi prescrivono lenti leggermente sottocorrette. Il limite sta comunque nelle esigenze del soggetto: se è un autista, un pilota o che comunque gli è richiesta per legge o per la sua od altrui incolumità una piena e completa prescrizione “nulla questio”. Se invece non rientra in questi casi lenti leggermente sottocorrette vanno bene, senza comunque dimenticare, ove possibile, di utilizzarli nei soli casi in cui si rendono effettivamente necessari per una corretta visione. Molte persone portano fissi gli occhiali sul naso (e, peggio, le lenti a contatto, anche quando vedrebbero bene anche senza, come ad esempio da vicino o in ambienti sicuri: questo non fa che peggiorare il bilancio accomodativo ed assicurare un cronico stato di iperaccomodazione che li trascina sempre più verso l'aumento del difetto refrattivo. Ti ringrazio Annalisa per il tuo lodevole impegno: ritengo fortunati i tuoi pazienti. Prima o poi ci conosceremo personalmente anche perchè in futuro ho intenzione di segnalare i professionisti della Visione che applicano il sistema Power Vision. Rimango a tua disposizione. Un caro saluto. David De Angelis Torna all'indice |
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